#23 "il tempo vola e tu neanche te ne accorgi"

Il tempo scorre rapido senza aspettare nessuno, secondo dopo secondo, e tu non te ne accorgi. Sei così pieno di cose da fare, da vivere, da guardare, persone da conoscere, nuove esperienze da scoprire che non ti prendi neanche un secondo per fermarti e riflettere. Riflettere sul quanto unica sia quest'esperienza, quanto fortunato tu sia a viverla, riflettere su cosa tu voglia veramente, Siamo sempre così di fretta, ansiosi di poterci perdere un qualsiasi avvenimento importante e non ci accorgiamo che alla fine così perdiamo me stessi. E il tempo corre, vola, un po' come noi, e ci dice di rincorrerlo ma non si può perché nel frattempo abbiamo troppe cose da fare. e lui scappa, corre più veloce che può e ti lascia indietro, e così un giorno ti svegli ed è tutto finito. un giorno ti svegli e ti rendi conto che sono passati cinquantadue giorni da quanto sei arrivato e tu non te ne sei neanche accorto. Ma cinquantadue giorni non sono tanti, alla fine. Non sei nemmeno ad un terzo della tua esperienza ma ci sei vicino e ci sei arrivato in un battito di ciglia.
Così mi sono decisa adesso, in questo momento, mi sono decisa e mi sono detta: "stop. Fermati, guardati intorno; cosa vuoi? chi sei? quali conclusioni puoi trarre da questi cinquantadue giorni?". E lo volevo condividere con voi, con chiunque mi stia leggendo. Ma lo voglio soprattutto condividere con me, così magari tra altri cinquantadue giorni mi guarderò indietro e rileggendomi mi renderò conto che forse sono cambiata, forse sono migliorata, forse no. Ma fa parte dell'esperienza che io a grandi linee sto cercando di raccontarvi: a volte lo faccio più seriamente, altre volte non mi metto in gioco. Adesso lo sto facendo. E quindi se pensate che possa annoiarvi perché di per sé non racconta niente questo post, non racconta i miei giorni qui, ma parla un po' di me, un po' di come mi sento, allora vi consiglio di chiudere, il prossimo post sarà normale probabilmente. E se leggete, grazie. Anzi grazie in entrambi i casi.
Alla fine, comunque, io non lo so chi sono. E men che meno so cosa voglio, so cosa mi piace fare, so in cosa sono brava, ma poi? So che sono qui per scoprirlo, scoprirmi. E un po' alla volta lo sto facendo, sto affrontando tutte le paure che mi porto dentro, mi forzo di fare tutte le cose che a casa non avrei mai avuto il coraggio di fare. Piano piano mi vengono naturali, piano piano mi sento sempre più sicura di me stessa, mi sto conoscendo un po' alla volta. La cosa migliore è apprezzare tutte le cose che si davano per scontate: un caffè con gli amici, una chiacchierata cuore a cuore con la mamma, un abbraccio di papà, un consiglio da un'amica, l'imbarazzo di parlare al ragazzo che ti piace. Tutto ciò che a casa, semplicemente era ovvio: perché il caffè con gli amici era tutti i giorni o quasi, e se qualche volta mancava non me ne accorgevo nemmeno, le chiacchierate con la mamma erano abitudine, gli abbracci di papà scontati perché beh, è il mio papà, i consigli delle amiche li avevo a qualsiasi difficoltà mi si presentasse davanti, l'imbarazzo di parlare col ragazzo che mi piaceva non esisteva perché probabilmente ci conoscevamo già, o ci eravamo visti in discoteca o ci si parlava su facebook, dove chiaramente l'imbarazzo non esiste. All'inizio, quando sono arrivata qui, ero così presa dall'entusiasmo (non che ora io non lo sia più), che non ho neanche realizzato che non avrei più avuto queste cose fino a giugno. Poi è capitato da un giorno all'altro: mi sono svegliata e avevo voglia di un abbraccio, di un caffè, di un'amica. Le ho anche qui tutte queste cose, ma è diverso, perché gli amici non sono qui, mamma e papà neppure, mia sorella non c'è e non ho nessuno con cui litigare o a cui rubare i vestiti eppure, nonostante questo, io sto bene. Sto bene e l'ultima volta che sono stata così bene ero al mare con le mie migliori amiche quest'estate. La differenza è che sono felice così da cinquantadue giorni. Non è che non sento la mancanza, perché la sento, è che avevo bisogno di sentirla. E' come se questa fosse una lunga pausa dalla mia vita, questo è il tempo che mi sono presa per me stessa, per stare bene con me stessa e ne avevo bisogno, o avrei continuato a dare tutto per scontato, a darmi per scontata. E probabilmente sarebbe arrivato un giorno nella mia vita in cui qualcosa mi sarebbe stato tolto e sicuramente mi sarei accorta troppo tardi dell'importanza di ciò che ho. Dell'importanza di avere una famiglia come la mia, delle amiche vere come quelle che ho, dell'importanza di ogni momento che passo insieme alle persone a cui tengo e non è una cosa che si capisce finché non ti allontani dalla routine. Dalla quotidianità che una volta ho descritto come "soffocante" e non avevo torto. Sapevo di aver bisogno di allontanarmi per riprendere a respirare, e ci sono riuscita, sono qui, ho appena finito la cinquantaduesima cena con la mia famiglia, ho riso come una matta e mi sono sentita a casa, mi sono sentita accettata esattamente per ciò che sono, perché da quando sono qui non ho mai avuto bisogno di mostrarmi per quella che non sono, di parlare un po' meno per non far brutta figura, di sorridere anche quando non sto troppo bene perché mi hanno conosciuta da subito per ciò che credo di essere anche se ancora non l'ho capito bene ma alla fine non importa. Non importa finché sto bene e so che pian piano capirò. Tempo al tempo si dice, ma ancora una volta questo tempo correrà più veloce di me e mi sembra di vivere in un sogno, in una realtà parallela alla mia, in una bolla e prima o poi mi sveglierò e sarò a casa. Mi sveglierò e sarà estate, sarò coi miei amici a prendere il caffè, sarò a parlare con mia mamma, abbracciare mio papà, litigare con mia sorella, sarò con le mie amiche, parlerò col ragazzo che mi piace. Per adesso però, sono ancora in quel momento, in quel tempo che mi sono presa, in quei dieci mesi che sembravano infiniti prima di partire ma che ora sembrano così poco, sono qui. Sono qui ed è ottobre, il freddo arriva e si porta l'inverno, le foglie cadono ed è tutto più colorato perché per il momento è autunno ed è sempre stata la mia stagione preferita. C'è aria d'inverno comunque, il camino resta acceso e alla mattina c'è la brina sul prato e il parabrezza della macchina è ghiacciato. Sono qui, adesso sono anche in vacanza, le vacanze d'autunno e quindi va bene. Va bene anche se in fondo io lo odio il freddo, non mi sento mai le mani e nemmeno i piedi, il naso mi diventa rosso e le guance pure, le labbra blu e assomiglio all'omino Michelin per quanto mi devo vestire ma non fa niente perché comunque sono io. E sono felice e quindi va bene. E se dovete partire l'anno prossimo, se prendete questa decisione, sappiate che siete più coraggiosi di chiunque altro, ma che non è tutto rose fiori e soprattutto che davvero, il tempo vola e tu neanche te ne accorgi.
Vi ringrazio se siete arrivati fino a qui e anche se non lo avete fatto,
sempre vostra,

Sara.

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